I demoni

Eravamo in macchina questa estate nell’ovest della Francia e la solita stazione radio con poca pubblicità e tanta musica pop si è fermata per un attimo per dare qualche notizia d’attualità. Da principio non si è capito un granché, il nostro francese scolastico ha fatto acqua anche in questa tragica occasione: “ma chi, Robbie o Robin Williams, zitti un po’, morto, forse suicidio, per overdose, ma allora è Robbie, quello dei Take That”. Invece, la simpatia per  Robin ci impediva di credere anche alla più semplice delle verità, dunque avanti con gli Abba, che strazio. Continua a leggere

Truman Capote

Uliano Lucas - Lo scrittore Truman Capote durante una visita a Giovanni Agnelli, Torino

Spesso gli autori che preferiamo rimangono nella nostra immaginazione solo come dei nomi fino a quando ci imbattiamo in una loro immagine. Ancora più sorprendente è il fatto che, se protagonisti di film famosi, diventino delle icone attraverso i volti degli attori che li hanno interpretati. E’ il caso di Truman Capote la cui vita ha avuto addirittura ben due rappresentazioni in “Truman Capote – A sangue freddo” del 2005 con Philip Seymour Hoffman e “Infamous – Una pessima reputazione” del 2006 con Toby Jones. Nella finzione, la somiglianza dei due attori è in entrambi i casi notevole. La bravura degli interpreti in questo caso non ci delude nell’incontro con la persona reale degli archivi fotografici o delle interviste rilasciate alla televisione.

Copote, per la sua popolarità negli ambienti intellettuali e mondani degli anni del dopoguerra, viene a contatto con il jet set di New York divenendo ben presto amico di personalità come Jackie Kennedy, Humphrey Bogart, Ronald Reagan, Andy Warhol. Non è un caso dunque che abbia conosciuto Gianni e Marella Agnelli tra l’America  e qualche yacht nel mediterraneo. Il ruolo di Marella in Infamous è interpretato dall’attrice Isabella Rossellini che trasferisce nella vicenda la reale amicizia con Capote. E’ di quel periodo  (1966) la foto di Uliano Lucas scattata in occasione di una visita di Capote agli Agnelli a Torino.

La stessa ironia dei personaggi di Preghiere esaudite, L’arpa d’erba, … la troviamo sfumata anche in Capote dal vivo. «La melanconia viene perché si diventa grassi o perché piove da troppo tempo. Si è tristi, ecco tutto. Ma le paturnie sono orribili. Si ha paura, si suda maledettamente, ma non si sa di che cosa si ha paura. Si sa che sta per capitare qualcosa di brutto, ma non si sa che cosa. Avete mai provato niente di simile?» da Colazione da Tiffany (1959).

AGORA’ – Vietato discutere

 

Per fortuna è un film, grandioso quanto si vuole ma una finzione, con ricostruzioni ambientali bellissime ma di cartapesta. Tratta di odio tra pagani, cristiani ed ebrei che impongono il loro credo con la forza. Di mezzo c’è Ipazia, una matematica, astronoma, filosofa e sacerdotessa greca, vissuta ad Alessandria d’Egitto tra il 370 ed il 415 DC, e questa è storia. Lei crede solo nella filosofia, cioè nel pensiero e nella discussione libera nell’Agorà. Lei che antepone la logica all’ideologia, lei che non può fingere di credere ad entità astratte che non può comprendere. Lei che piuttosto preferisce soccombere. Ma è solo finzione? Non posso fare a meno di paragonarla ai fatti accaduti recentemente in terra d ‘Israele. Non è cambiato niente dopo quasi duemilaaaaaa anni? Un amico ebreo all’uscita dal cinema commenta che tutti noi dovremmo essere liberi di accettare o meno di appartenere ad una religione, io penso che dovremmo essere liberi da qualsiasi religione, e come individui liberi ricercare quello che ci manca.