Spesso gli autori che preferiamo rimangono nella nostra immaginazione solo come dei nomi fino a quando ci imbattiamo in una loro immagine. Ancora più sorprendente è il fatto che, se protagonisti di film famosi, diventino delle icone attraverso i volti degli attori che li hanno interpretati. E’ il caso di Truman Capote la cui vita ha avuto addirittura ben due rappresentazioni in “Truman Capote – A sangue freddo” del 2005 con Philip Seymour Hoffman e “Infamous – Una pessima reputazione” del 2006 con Toby Jones. Nella finzione, la somiglianza dei due attori è in entrambi i casi notevole. La bravura degli interpreti in questo caso non ci delude nell’incontro con la persona reale degli archivi fotografici o delle interviste rilasciate alla televisione.
Copote, per la sua popolarità negli ambienti intellettuali e mondani degli anni del dopoguerra, viene a contatto con il jet set di New York divenendo ben presto amico di personalità come Jackie Kennedy, Humphrey Bogart, Ronald Reagan, Andy Warhol. Non è un caso dunque che abbia conosciuto Gianni e Marella Agnelli tra l’America e qualche yacht nel mediterraneo. Il ruolo di Marella in Infamous è interpretato dall’attrice Isabella Rossellini che trasferisce nella vicenda la reale amicizia con Capote. E’ di quel periodo (1966) la foto di Uliano Lucas scattata in occasione di una visita di Capote agli Agnelli a Torino.
La stessa ironia dei personaggi di Preghiere esaudite, L’arpa d’erba, … la troviamo sfumata anche in Capote dal vivo. «La melanconia viene perché si diventa grassi o perché piove da troppo tempo. Si è tristi, ecco tutto. Ma le paturnie sono orribili. Si ha paura, si suda maledettamente, ma non si sa di che cosa si ha paura. Si sa che sta per capitare qualcosa di brutto, ma non si sa che cosa. Avete mai provato niente di simile?» da Colazione da Tiffany (1959).
Un pensiero su “Truman Capote”