Interisti festosi per le via di Milano, dimostranti e bandiere in piazza, soldati che scappano, venditori di bolle di sapone, case di ringhiera, i baci. Ma anche l’impegno sociale nel documentare la situazione dei manicomi prima che venissero chiusi per sempre, i campi degli zingari ritratti da re, i paesaggi ed i filari di cipressi in toscana. E poi Venezia, le brume di fronte alla laguna, l’Arsenale rigorosamente in bianco e nero, da Parigi a Monfalcone, da Vercelli a Osaka.
Gianni Berengo Gardin (1930) ha pubblicato 200 libri fotografici e ha esposto in innumerevoli mostre le sue opere essenziali, mai eccessive o troppo appariscenti: «Non mi interessa essere un artista, sono un testimone della mia epoca».
A Milano – Palazzo Reale fino al 8 Settembre 2013