“Una cascina del ‘700, una cascina ancora intatta nel suo ruolo, con il fienile, la stalla, la casa. Un cortile in lieve pendio con un vecchio caco, una prospettiva che assurdamente si allarga verso il fondo del cortile stesso, muri di pietra, di quei muri contadini dove ci si mette di tutto, dai sassi di fiume alle vecchie tegole, una balconata in tavole di legno e le colonne di serizzo che si intravedono nella muratura di divisione seguita in tempi successivi al primo impianto, l’aria fine e il cielo limpido della Valcuvia“.
E’ il Museo Civico Floriano Bodini di Gemonio (VA) inaugurato nel 1999 e voluto fortemente dallo stesso artista per dare dimora alle proprie opere ma anche per ospitare quelle di artisti amici quali Bistolfi, Grandi, Medardo Rosso, Messina, Fontana.
Bello! Bello ma statico. A distanza di alcuni anni dall’ultima visita, sembra proprio che nulla sia cambiato, nonostante la vocazione originaria del museo a bottega d’incontro “deputato alla cultura: sale, incontri, raccolte, biblioteca, strutture a servizio della collettività”. Che sia questo il suo fascino?