Boccioni non è l’anello di congiunzione tra “800 e “900

Alle Gallerie d’Italia di Piazza della Scala a Milano è allestito un percorso espositivo che da 13 bassorilievi di Antonio Canova di fine “700, arriva fino a qualche metro di distanza dalle opere del “900 con Umberto Boccioni, pensato dai curatori come un anello di congiunzione a cavallo del secolo. Ma la casualità anagrafica si ferma qui.

Se dovessi invece scegliere chi tra gli autori esposti nelle sale del Cantiere del “900 sia la Lucy mancante tra i due secoli, penserei al Concetto spaziale, ovvero al baccello tagliato di Lucio Fontana posto all’ingresso.

La perfetta sfericità dell’oggetto ha subito un taglio longitudinale profondo e preciso che ci consente di sbirciare al suo interno. Che è un po’ buio per la verità, più simile alla nostra epoca del resto. Ci suggerisce di andare oltre, di proseguire al di là della superficie, della tela, dell’apparenza, di scoprire tutto ciò che va fuori dai binari della tradizione. E’ un’esortazione positiva e piena di speranza.

Una piccola nota, ma com’è possibile che un privato (Il Progetto Cultura è del Gruppo Intesa SanPaolo) possegga così tante opere d’arte, belle e importanti, esposte con cura e gusto? A nemmeno di 300 metri di distanza, Picasso è ospitato in un’immensa tristezza. E’ solo la cifra che fa la differenza?

 

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