Da questa primavera il Monastero di Cairate ha riaperto al pubblico, nel senso che alcuni volonterosi della pro-loco prestano il loro tempo accompagnando chi vuole addentrarsi provvisoriamente tra absidi, tombe, chiostri e resti archeologici. Ma quale sarà il futuro della casa di Manigunda, la nobile longobarda ritenuta la fondatrice del monastero nel 737 d.C. I lavori di restauro per conto della Provincia di Varese e del Comune dovrebbero terminare entro il 2012. Che ne sarà poi di questo complesso e interessante monumento in questi tempi bui, difficile a dirsi. Basteranno le amorevoli cure di pochi appassionati di storia dell’arte a dare continuità ai buoni propositi? Le spese enormi per il ripristino dell’area di San Pancrazio del Monastero hanno già consentito il trasloco degli uffici comunali e in maniera sorprendente. Si ritiene che alcune pianticelle affrescate sui muri di fianco all’ufficio del Sindaco raffigurino le anime delle monache assunte in cielo che non avendo più le radici saldamente infisse nel terreno possano volare così verso l’alto. Forse non sarebbe male sganciarsi dai soliti schemi “istituzionali” e far librare l’immaginazione verso un futuro concreto anche per il Monastero e Santa Maria Assunta!