Quello grosso, quello magro, e una bionda slavata
Quello grosso è seduto al bancone assieme a una bionda slavata. Stanno bevendo due birre medie.
La bionda slavata è piegata un po’ in avanti; dai jeans sbucano fuori delle mutande striminzite, e dalle mutande sbuca fuori la parte alta delle chiappe, con l’ombra scura della fessura in mezzo, e proprio sopra l’osso sacro un’aquila blu, abbastanza piccola, con le ali aperte.
Quello grosso ha il chiodo di pelle con le maniche tagliate e una collezione di tatuaggi sulle braccia.
La bionda sembra mezzo addormentata; lui invece fa tutta una serie di piccoli movimenti nervosi: si tocca la faccia, rigira il boccale di birra, preme le nocche delle dita, e guarda intorno nel bar come se cercasse uno qualunque per alzarsi, andargli a dieci centimetri dalla faccia e dirgli:
“che cazzo hai tu da guardare la mia ragazza, hai qualche problema?”.