ISRAELE, UNA STORIA D’AMORE – Dispensa 3

Israele una storia d’amore – Dispensa 3

(Ad esclusivo uso interno di Unitre Tradate)

ISRAELE, UNA STORIA D’AMORE

Quella di un popolo per la sua storia

Con qualunque occhio lo si guardi, il popolo di Israele è da sempre oggetto di interesse, curiosità, giudizi. Ma Israele è anche la sua narrazione, con i suoi miti fondativi e la sua realtà storica che dura da più di tre millenni. Una storia da raccontare con verità, disincanto ….e inquieto amore.

Terza Parte: GLI EBREI DI PALESTINA DOPO LA DIASPORA

  • In Palestina  a partire dalla prima parte del IV secolo Gerusalemme e gli altri luoghi collegati alla vita di Gesù furono cristianizzati. Vennero fondati chiese e monasteri
  • Sopravvissero piccole comunità ebraiche soprattutto in Galilea, dove il Talmud “palestinese” venne completato. Erano comunità vessate dai cristiani dell’impero bizantino
  • Sotto l’impero bizantino i Samaritani si ribellarono in due occasioni, a seguito dell’obbligo di osservare le stesse restrizioni degli ebrei.
  • La repressione fu feroce. Il santuario del monte Garizim divenne una basilica dedicata alla santa vergine.

L’avvento dell’Islam

  • Nel 611 i Persiani irruppero in Palestina e presero Gerusalemme.
  • I bizantini ripresero Gerusalemme nel 629 e ne seguì un massacro di ebrei
  • Nello stesso anno Maometto completò la conquista della Mecca, sconfisse i bizantini nel 636 e nel giro di quattro anni i musulmani occuparono tutta la Palestina.
  • Maometto e l’Islam delle origini non erano sfavorevoli al giudaismo, di cui riconoscevano le origini della loro religione
  • quando gli ebrei di Medina non furono disposti ad accettare quella che era intesa come la versione araba arbitrariamente elaborata del giudaismo, allora i rapporti divennero ostili.

VII secolo

  • l’ascesa e il dominio dell‘Islam tra gli arabi pagani nella Penisola arabica porta alla rimozione quasi totale delle antiche comunità ebraiche e alla loro conversione forzata

VIII (700-1250)

  • Nonostante sporadici periodi di persecuzione, la loro vita comunitaria e culturale fiorisce in questo periodo.
  • I centri universalmente riconosciuti della vita ebraica sono a Gerusalemme e Tiberiade

Le Crociate 

  • Le crociate furono una serie di guerre, combattute tra l’XI e il XIII secolo fra eserciti di regni cristiani europei ed eserciti musulmani prevalentemente sul terreno dell’Asia minore e nel Mediterraneo orientale (ma anche in Europa, in Egitto e in Tunisia).
  • Furono complessivamente 9
  • Gli ebrei combatterono al fianco degli arabi per la difesa di Gerusalemme

I Mamelucchi

  • Mamelucchi (schiavi allevati nell’arte delle armi)
  • Il ricorso a soldati-schiavi non-musulmani serviva in primo luogo ad aggirare il divieto che impediva ai musulmani di combattere altri loro correligionari e che potessero essere soppressi senza troppe conseguenze legali.
  • Si emanciparono dalla loro condizione di schiavitù
  • Le loro conquiste andarono dall’Egitto alla Siria, includendo la Palestina.
  • Furono vinti dagli Ottomani

Gli Ottomani

  • L’Impero Ottomano fu un impero turco che durò dal  1299 al 1922 (623 anni).
  • Fu uno dei più estesi e duraturi imperi della storia
  • Attorno al 1517, in particolare, abbatté il Sultanato Mamelucco di Siria ed Egitto e
  • conquistò tutti i paesi arabi del Vicino Oriente, acquisendo, fra l’altro, il titolo di Protettore dei Luoghi Santi di Mecca e Medina.
  • Gli arabi e gli ebrei di Palestina divennero a tutti gli effetti sudditi degli Ottomani, al pari di altre popolazioni dell’Impero in modo indistinto
  • Per quanto riguarda la condizione degli ebrei all’interno dell’Impero Ottomano si rileva un atteggiamento liberale nei loro confronti, i quali non avevano di che lamentarsi né del governo né della popolazione musulmana.
  • nel 1896 gli Ottomani posero su basi giuridiche ancor più salde l’emancipazione della popolazione non musulmana.
  • Le nuove norme garantivano una completa libertà religiosa e l’eguaglianza di fronte alla legge e al fisco.
  • In particolare venivano abrogate le due maggiori misure discriminatorie che per secoli avevano indicato l’inferiorità dei non musulmani: la tassa per la protezione e il divieto di portare armi.
  • Certo non bisogna farsi un quadro troppo idilliaco dei rapporti tra arabi ed ebrei.
  • Le prime significative manifestazioni di ostilità antiebraica si avranno in Palestina solo a partire dagli anni 80 del XIX secolo, quando avrà inizio l’immigrazione sionista nel paese.

La presenza ebraica in Palestina

  • Per quel che potevano e che le leggi di volta in volta consentivano, gli ebrei, persa la sovranità politica sulla loro terra, tuttavia non abbandonarono mai Gerusalemme e Israele nel corso dei millenni.
  • Nel VI secolo erano presenti e vitali più di 40 comunità, dal Negev fino a est del Giordano e
  • 31 villaggi in Galilea e nella valle del Giordano
  • Nel 614 combatterono insieme ai persiani contro i bizantini
  • Un ventennio più tardi, accolsero con speranza gli arabi.
  • La successiva persecuzione araba li fece rientrare a Gerusalemme dalla penisola arabica.
  • I crociati, contro cui combatterono al fianco degli arabi nella difesa di Gerusalemme, nell’XI secolo cercarono invano di cancellare la presenza ebraica

Gaza, Hebron, Gerusalemme, Nablus, Haifa, Tiberiade e, soprattutto, Safed e la zona circostante sono località nelle quali è accertata la presenza di nuclei di ebrei ininterrottamente almeno dal XIII secolo, cioè dall’epoca immediatamente successiva alla fine delle crociate.

Isaac Ben Solomon LURIA

  • (Gerusalemme, 1534 – Safed 1572) fu un rabbino e mistico ebreo, attivo a Safed.
    • è considerato il più grande e celebre studioso del pensiero mistico ebraico.
  • La sua concezione del mondo era enormemente influenzata dalle questioni che preoccupavano la comunità dell’epoca, traumatizzata a causa delle espulsioni dalla Spagna e dalle azioni dell’Inquisizione.
  • Isaac Luria addusse spiegazioni sorprendenti ma logiche ed intravide il fine della sofferenza del popolo ebraico, il che spiega il successo delle sue tesi e la velocità con la quale si propagarono.
  • In merito ai massacri, riteneva che la morte fisica non è più di una tappa e che la vita di ognuno sulla terra ha un obiettivo.
  • Spiegò che le mancanze degli uomini ritardavano la venuta del Messia.
  • I suoi insegnamenti sono stati ampiamente accettati nell’Ebraismo Ortodosso
  • Molti membri della comunità ultra-ortodossa di Safed e di Gerusalemme affermano di poter risalire nel loro lignaggio sino a Luria.
  • Nel 1488 il rabbino italiano Ovadyah fondò a Gerusalemme una scuola rabbinica
  • Nuove ondate immigratorie si verificarono a seguito dell’Inquisizione spagnola.
  • Solimano I, sovrano ottomano, permise il rientro a molti ebrei.
  • Dall’Europa diversi movimenti messianici spostarono gruppi di ebrei verso la Palestina.
  • Il ritorno non è mai stato soltanto parte del credo religioso ebraico; si è anche tradotto in azioni concrete
  • Gli ebrei d’Europa mandavano sussidi ai correligionari in Palestina

Il Mandato Britannico

  • Nel 1882 la popolazione della regione palestinese era di circa 320.000 persone, di cui 25.000 ebrei
  • Gli accordi scaturiti dalla Conferenza di Sanremo, (spartizione dei territori dell’ex Impero Ottomano) demandarono alla Gran Bretagna il governo della Palestina tra il  1920 e il 1948.
  • L’intento espresso del Mandato era quello di aiutare popolazioni considerate “incivili”, a sviluppare i loro organismi istituzionali, in previsione di un ritiro da parte delle Potenze coloniali, pregiudizialmente considerate “superiori”, dalle aree loro affidate.
  • I britannici avevano promesso la Palestina agli arabi come paese indipendente, per l’aiuto prestato con la Rivolta Araba nella lotta contro l’impero Ottomano, e agli ebrei come “sede nazionale” (“National Home“).
  • Nel periodo del Mandato Britannico l’immigrazione ebraica nella zona subì una netta accelerazione,
  • l‘Agenzia Ebraica operò alacremente per l’acquisto di terreni in cui insediare i nuovi coloni.
  • Il risultato fu quello di portare la popolazione ebraica in Palestina dalle 83.000 unità del 1915,
    • alle 175.000 del 1931 (contro i 762.000 arabi musulmani e i quasi 90.000 arabi cristiani),
    • alle 360.000 unità della fine degli anni trenta,
    • ai 905.000 del 1947.
  •  Dai tempi della Diaspora imposta dai Romani nel II secolo dc agli ebrei dell’antico regno di Israele, le genti di Palestina non furono più sovrane sul loro territorio, nè mai più arbitre del loro destino.
  • Per quasi 18 secoli i Palestinesi, arabi, ebrei e europei cristiani indistintamente, furono o sudditi o occupati da imperi più ampi, di cui il territorio di Palestina veniva di volta in volta a far parte.

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